Il boschetto
Il Boschetto incarna il giardino informale inglese: selvaggio, incontaminato e irregolare. Sparpagliate tra i cespugli sono poste statue di belve selvatiche con l’intento di spaventare i visitatori.



Il belvedere
Il complesso del Belvedere è composto da una scalea centrale in pietra, sui cui due lati troviamo due statue. Sulla sinistra, un uomo adulto con una lunga tunica, un libro in mano e una corono di foglie sul capo rappresenta la virtù della Sapienza. Sulla destra, un uomo giovane con una corona di ramoscelli sul capo e una cornucopia in mano impersona probabilmente l’Abbondanza.
Alla sommità delle scale, una nicchia ospita una nobildonna, coronata d’alloro, con una melagrana e un fascio di frecce legato da un nastro: è la Concordia.




Viale dei Carpini
Al termine del Viale dei Carpini, si trova un gruppo di statue: Acheloo, dio fluviale, ha ai piedi un’anfora da cui sgorga l’acqua; seguono un uomo e un giovane seduto con una pelle di leone: potrebbero essere Bacco con il suo tutore Silene oppure il giovane Ercole. Infine, Deianira, la giovane compagna di Ercole nell’atto di togliersi la vita.



Ninfeo
Nel Ninfeo un mascherone sovrasta la vasca centrale della composizione e dalla sua bocca sgorga l’acqua sorgiva.



Laghetto
Al centro del Laghetto vi è la celebrazione dell’elemento acqua: la giovane al centro è l’Acqua, circondata da anfore, delfini e tritoni.
Più avanti nel Parterre un putto si copre con un drappo morbido; più avanti, un giovane suona il flauto di Pan con un cappello curiosamente femminile.



Tempietto
Nelle quattro nicchie interne del Tempietto si trovano quattro divinità classiche.
Troviamo Venere, dea dell’Amore con le colombe, il ramo di mirto e una rete da pesca sulle spalle. Poi, il nerboruto Ercole che regge la clava e ha sotto i suoi piedi un leone. Segue Diana, dea vergine della caccia, con falce di luna sul capo. Infine, Apollo, dio del Sole, con la faretra in spalla e il pitone ucciso ai suoi piedi.
Nel Tempietto si concretizza il tema della contrapposizione, qui rappresentato tra dionisiaco della passione e della forza e apollineo dell’equilibrio e della castità.


Teatro di Verzura
Due leoni seduti vegliano l’entrata al Teatro di Verzura. Lo spazio scenico è occupato da un gruppo di statue rappresentanti Melpomene e Talia, rispettivamente musa della tragedia e della commedia. Nelle nicchie della spalliera di bosso, che delimita i gradini, sono posizionati Giove con una corona sul capo e un’aquila vicino, un presunto giovane Apollo seminudo con faretra, Cerere con una corona di fiori sul capo e un mazzo di spighe in mano, una coppia di putti scherzosi e, infine, Mercurio con il copricapo alato e le ali ai piedi.
Sulla sinistra sono presenti due putti, Giunone con il pavone a lei sacro con una coda con mille occhi e altri putti. Infine, un bel giovane con un drappo di stoffa e una fascia sulla fronte, che si presume essere Teseo.





