Lectio magistralis di Roberto Masiero: il paesaggio tra politica e futuro al Giardino di Pojega
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Il 31 gennaio, Villa Rizzardi e il settecentesco Giardino di Pojega a Negrar di Valpolicella hanno ospitato un incontro di grande spessore culturale sul tema del Paesaggio, con una lectio magistralis del professor Roberto Masiero. L'evento, inserito nel programma di valorizzazione del giardino storico, ha visto la partecipazione di Agostino Rizzardi, del sindaco del Comune di Negrar di Valpolicella Fausto Rossignoli e dell’assessore all’urbanistica Giulio Saturni.
Il Paesaggio: tra storia, politica e sostenibilità
"Quando nasce il Paesaggio?" È con questa domanda che il professor Masiero ha aperto la sua riflessione, facendo risalire la consapevolezza del paesaggio all’epoca di Petrarca, che nel 1336 descrisse la sua ascesa al Mont Ventoux. Da allora, il paesaggio ha assunto una dimensione soggettiva, trasformandosi in una rappresentazione dell’anima. Masiero, architetto e già Professore Ordinario di Storia dell’Architettura all'IUAV di Venezia, ha esplorato il paesaggio come narrazione, relazione e politica, tracciando un percorso che attraversa letteratura, arte ed economia.
Il Paesaggio come governance e Identità
Dai mulini a vento di Don Chisciotte all’isola di Robinson Crusoe, dalla pittura al governo del territorio, Masiero ha delineato il paesaggio come un luogo di scambio e relazione. Un concetto che trova una rappresentazione emblematica negli affreschi di Ambrogio Lorenzetti a Siena, dove il paesaggio diventa effetto del Buon Governo. In questo senso, il paesaggio è politica ed economia: oikos (casa) e nomos (regola), ovvero le buone norme per amministrare un territorio.
L’avvento del digitale, sottolinea Masiero, impone una revisione del nostro rapporto con il paesaggio. Le parole che utilizziamo per definirlo devono essere ripensate, così come le regole della convivenza e della gestione del potere. Il paesaggio non è solo estetica, ma identità e appartenenza, questioni oggi più che mai urgenti nel dibattito culturale e politico.
Paesaggio, Territorio e Ambiente: una nuova prospettiva
Il professor Masiero ha individuato tre concetti fondamentali che meritano una riflessione approfondita:
Territorio: storicamente legato alla legittimazione dello Stato-nazione e al sistema industriale. Ma nel dominio digitale, ha ancora lo stesso significato?
Ambiente: un intreccio tra natura e cultura che solleva interrogativi sulla sostenibilità e sulle prospettive future. Oltre l’emergenza climatica, quali nuovi saperi dobbiamo mettere in gioco?
Paesaggio: tradizionalmente considerato in chiave estetica, ma oggi chiamato a interrogarsi sul significato di identità e appartenenza. È ancora uno strumento per definire confini culturali e sociali?
Domande che il professore ha lanciato come semi di riflessione, sollecitando il pubblico a una visione critica e consapevole.
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Il Giardino di Pojega: un paesaggio vivente
Non poteva esserci luogo più adatto per questa lectio del Giardino di Pojega, progettato nel 1783 da Luigi Trezza, architetto visionario che ha saputo integrare il giardino all’italiana e quello all’inglese in un equilibrio tra aristocrazia e democrazia. Un giardino che è una finestra sul paesaggio circostante, un luogo in cui la natura dialoga con la storia e si trasforma con il tempo, restando sempre contemporaneo.
Il messaggio di Masiero si intreccia perfettamente con la filosofia del giardino: guardare con occhi nuovi, comprendere che il paesaggio è in continua evoluzione e che siamo noi a definirne il futuro. Perché, come sottolinea la Convenzione Europea del Paesaggio del 2000, esso è "una parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall'azione di fattori naturali e umani".
Sta a noi preservarlo e reinventarlo: si scrive Paesaggio, si legge Futuro.
Al convegno hanno partecipato numerosi ospiti, tra cui diversi architetti veronesi accorsi per ascoltare la lezione del professor Masiero, intervistato da Daniela Cavallo, docente a contratto di Marketing Territoriale al Dipartimento di Economia Aziendale dell’Università di Verona. L'evento è stato realizzato nell’ambito del PNRR, che ha permesso la ristrutturazione del Giardino di Pojega, pronto a riaprire al pubblico il prossimo 1 aprile.
In chiusura della conferenza, i partecipanti hanno brindato con un calice di Pojega, il Ripasso della Valpolicella delle Cantine Guerrieri Rizzardi, che prende il nome proprio dal Giardino, a suggellare un momento di cultura e condivisione nel segno della tradizione vitivinicola del territorio.